Gender Gap: la formazione come arma per vincerlo
Gender Gap: la formazione come arma per vincerlo

Che cos’è il gender gap?
Il gender gap è la disuguaglianza di genere, ovvero il divario che esiste tra uomini e donne in almeno quattro ambiti: economia, educazione, politica e salute.
Il World Economic Forum, che da più di un decennio tiene sotto osservazione questo ambito, rientra tra le fonti più affidabili per l'individuazione del livello di probabilità che si formino e si consolidino delle differenze tra uomini e donne.
Come si è venuta a creare questa differenza di genere?
Le cause principali:
- Ragioni legate alla cultura dei singoli Paesi (soprattutto quelli in via di sviluppo), riportando spesso al ruolo stereotipato della donna nell’immagine di “anima del focolare” dedita alla casa e alla famiglia. Restando quindi lontane dall’intraprendere carriere impegnative o che le conducano a posizioni elevate.
- Il tipo di occupazioni, ovvero permane una minoranza femminile nelle professioni in cui la crescita dei salari è più consistente (in particolare nei settori innovativi ad elevato sviluppo tecnologico).
- Le donne continuano ad essere maggiormente impiegate nei lavori “automatizzanti” o in lavori considerati “high touch”, semplificando molto, come lavori manuali e per questo mediamente meno retribuite rispetto al lavoro qualificato a prevalenza maschile.
Il gender gap oggi
I dati riportati dal Fondo Monetario Internazionale e dal il Global Gender Gap report del World Economic Forum ci dicono che i tempi per raggiungere la parità di genere si è allungata di un’altra generazione a causa del Covid 19. Per chiudere il gap saranno necessari altri 267, 6 anni risentendo di questa disparità soprattutto nella sfera economica.
Il primato per la parità di genere va ancora una volta al Nord Europa, il podio spetta a: Islanda, Finlandia e Norvegia.
Per quanto riguarda l’Italia, nella classifica stilata dal World Economic Forum, il nostro Paese ha guadagnato 13 posizioni salendo dal 76° al 63° posto su 156 Paesi, ma resta comunque tra le posizioni peggiori d’Europa.
I dati indicati rilevano la necessità di azioni concrete e coraggiose per colmare le diseguaglianze ancora esistenti. L'empowerment e l'occupazione femminile sono leve per l'attivazione di questo processo, che richiede prospettiva e visione. È quindi necessario, accanto alla promozione della presenza delle donne nel mondo del lavoro, un piano educativo straordinario. I dati sull'istruzione lo confermano: la formazione nelle materie STEM dalla matematica al digitale, è uno snodo fondamentale per abilitare le donne ad essere protagoniste dei lavori del futuro. Guardando in avanti quindi, possiamo affermare che la più grande sfida sarà colmare il divario economico di genere e la sotto-rappresentanza femminile nelle professioni emergenti.
Fonti: Rome Business School Research Center, a cura di Dott. Valerio Mancini, Dott.ssa Simona Sinesi romebusinessschool.com;
www.ilsole24ore.com;
www.insidemarketing.it